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LA PRIMAVERA LOCARNESE IN TOURNÉ – RSI

E proprio nella città in riva al lago Maggiore è tornato, dopo aver fatto fortuna a Bruxelles, il bleniese Pierino Ghisla. Il ticinese, un tempo attivo nel mercato ortofrutticolo, dopo il pensionamento ha aperto con la moglie una galleria d’arte a Locarno. Claudia Iseli ci racconterà la sua storia fra il Ticino e il Belgio.

Servizio andato in onda sabato 21 marzo 2015 all’interno del programma RSI- TOURNÉ http://www.rsi.ch/la1/programmi/cultura/turne/La-primavera-locarnese-di-Turné-4123334.html

 

      

KUNST VON WELTRANG IN LOCARNO

Eine Stadt wird durch ihre Kunstszene aufgewertet, heisst es. Und das bedeutet auch, dass das Ehepaar Pierino un Martine Ghisla viel für Locarno getan hat.Tessiner Zeitung 26.4.2015

      

NUOVI AMBIENTI, E UNA MOSTRA, PER LA GHISLA ART COLLECTION

La galleria di Locarno rinnova i propri spazi, ed espone capolavori da Mirò a Botero.Arte Magazine 8.4.2015

      

MECENATI ALLA TICINESE. ECCO LA GHISLA COLLECTION

“È l’osservatore che fa l’opera” disse il pittore e scultore francese Jean Dubuffet (1901-1985). E con questa stessa convinzione, i coniugi Ghisla hanno acquistato, nel corso della loro vita, opere d’arte…La Repubblica 31.3.2015

      

KUNST VON WELTRANG IN LOCARNO

Eine Stadt wird durch ihre Kunstszene aufgewertet, heisst es. Un das bedeutet auch, dass das Ehepaar Pierino un Martine Ghisla viel für Locarno getan hat. Die beiden….Tessiner Zeitung 26.4.2015

      

Per godere bisogna condividere

Un “cubo rosso” aperto a tutti che raccoglie trent’anni di amore per l’arte moderna e contemporanea. Un luogo con cui Martine e Pierino Ghisla condividono la passione per la cultura.La Regione 27.6.2014

      

Mecenatismo illuminato: un regalo alla città di Locarno

La città di Locarno si arricchisce di un nuovo spazio espositivo grazie all’iniziativa privata, che mette a disposizione della collettività un patrimonio artistico di valore internazionale.Il Mattino 29.7.2014

      

Ausgewanderter Kunstliebhaber kehrt zurück

Locarno ist um ein Museum für moderne kunst recher.Tessiner Zeitun 7.8.2014

      

Locarnos korallenrote Ausstellungsbox

Locarnos korallenrote Ausstellungsbox
Eine transparente Betonstruktur sollte es werden: Franco Moros Ausstellungshaus der neugegründeten Ghisla Art Collection in Locarno.
Doch die Kosten des 2007 aus einem Wettbewerb hervorgegangenen Projekts erwiesen sich bald schon als zu hoch, und der Architekt musste auf Wunsch des Sammlerehepaars Ghisla ein bestehendes Dreifamilienhaus zu einem Museum für Nachkriegsmoderne vomabstrakten Expressionismus bis zur Arte povera umbauen
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Del’artmoderne dansuncube rouge

Del’artmoderne dansuncube rouge
Inauguration. Les époux Pierino et Martine Ghisla viennent d’ouvrir au public, à Locarno, leur collection d’oeuvres
contemporaines constituée au cours des trente dernières années. Dans un monolithe rouge déjà célèbre au Tessin.

En bordure des jardins du Largo Zorzi à quelques pas des quais longeant le lac Majeur, un cube rouge attire le regard des passants déambulant dans le centre de Locarno.
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Capolavori esposti

Capolavori esposti
Locarno si arrichisce di un nuovo museo: la Fondazione Ghisla Art Collection. Otto sale su tre piani – destinate ad ospitare una ricca e variegata collezione privata di arte contemporanea.

Guarda il video ufficiale della Radiotelevisione Svizzera RSI
Il Quotidiano, edizione delle 19:35 del 29.6.2014.

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Per la collezione dei coniugi Ghisla un cubo rosso

Per la collezione dei coniugi Ghisla un cubo rosso
Domenica a Locarno l’apertura di un nuovo spazio espositivo

In un momento in cui il mondo dell’arte e i musei pubblici vivono momenti felici non troppo felici, Locarno si arricchisce di un nuovo spazio espositivo di notevole prestigio. L’iniziativa, a carattere privato, ha come promotori Pierino e Martine Ghisla che hanno deciso di rendere fruibile al pubblico la loro importante collezione costruita nel corso degli ultimi 30 anni. Una raccolta diversificata che raccoglie opere dei maggiori artisti internazionali, attivi soprattutto a partire dal secondo dopoguerra.
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Un cubo rosso per una ventata di grandi novità

Un cubo rosso per una ventata di grandi novità

Il cubo rosso di Via Ciseri, a Locarno, non può passare inosservato: un monolite ricoperto da una sorta di maglia di ferro, in lamiera rossa traforata, senza finestre nè porte.
Affascina e incuriosisce, un’opera d’arte pensata per opere d’arte. Lo ha progettato l’architetto Franco Moro, ma a volerlo sono stati Pierino e Martine Ghisla come involucro della loro collezione. Bisogna però entrarci per vivere le scoperte più sorprendenti, la qualità e varietà delle opere esposte, che portano più di una ventata d’aria fresca dentro il panorama culturale e artistico della regione.
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La scatola delle meraviglie

La scatola delle meraviglie

Affascina fin dal primo colpo d’occhio il cubo rosso, sede della Ghisla Art Collection a Locarno. Un edificio molto curato e senza finestre, dalla forma essenziale, d’impronta minimalista.
Una sorta di scatola magica all’interno della quale si entra per ammirare il meglio dell’arte moderna degli ultimi 50 anni.
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Locarno, un’arte al cubo

Locarno, un’arte al cubo

Collezione privata – I coniugi Pierino e Martine Ghisla hanno scelto Locarno come sede espositiva della loro preziosissima collezione d’arte (da Picasso a Wesselmann).

Il reportage
Sembra un grosso dado rosso, rotolato tra le case a Locarno, in via Ciseri 3, proprio dietro il Kursaal. Un’unica scritta a caratteri cubitali che campeggia in basso: Ghisla Art Collection. Il resto, un edificio a forma di cubo, minimale, elegante e senza finestre. «Questo è un posto dove non si entra per guardare il panorama» ci spiegano ancora sull’uscio i proprietari Pierino e Martine Ghisla, «ma per concentrare lo sguardo su quello che c’è dentro». E il dentro è una strisciata di visioni artistiche. Grazie a una collezione di opere che raggruppa i nomi-simbolo di importanti svolte estetiche nella storia dell’arte.

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Ci sono capisaldi come Picasso, Mirò e Magritte. Poi si va da Christo e Jeanne Claude al poverista Jannis Kounellis, passando per la pop-art di Tom Wesselmann fino al graffittista-star Jean-Michel Basquiat. «Nella scelta dei lavori ci siamo sempre fatti guidare dalla nostra sensibilità» racconta Pierino Ghisla «senza farci influenzare dalle mode o dalle bussole dei critici. In totale la nostra collezione ha 180 opere. Per ora, in questi spazi, ne esponiamo una sessantina in vista dell’inaugurazione che avverrà il 29 giugno». Già, perché quel giorno, con l’apertura ufficiale della galleria, arriva a coronamento una lunga storia che ha anche contorni da favola. Quella dei coniugi Ghisla. Lui, della Val di Blenio, lei, nata vicino a Bruxelles, ma che fin da piccola veniva in vacanza in Ticino. A 9 anni si conoscono, più avanti si sposano e ora hanno alle spalle 41 anni di matrimonio e 30 di collezionismo d’arte, portato avanti all’unisono. Tre mesi fa, decidono di lasciare il Belgio, per tornare in Ticino. Mettono casa a Minusio e, per far nascere la loro fondazione, abbracciano la sfida di ristrutturare un edificio locarnese. Un progetto architettonico pensato da Moro & Moro e gestito dall’amico immobiliarista Roberto Mazzoleni che ci svela: «Prima qui c’era un edificio anni Quaranta con un alveare di finestre; l’idea però non era quella di buttare giù la vecchia costruzione, ma di rivestirla con una serie di lamiere rosse stirate». Ora, l’effetto visivo è quello di una sorta di maglia traforata, a ondine, che avvolge tutta la casa, quasi fosse un intreccio di filo grosso. Il tutto moltiplicato, all’entrata, dalla scultura specchiata del basilese Loris Hersberger, un totem lucente, che cambia colore a seconda di come si riflette la luce, giusto a un passo dal corso d’acqua che recinta l’intero cubo rosso.

«Generalmente il collezionismo si tramanda di generazione in generazione. Nel nostro caso no. Siamo partiti da zero. Attorno al 1980. Abbiamo visto un’opera d’arte di Georges Mathieu che piaceva a entrambi ma allora inaccessibile a livello di prezzo», raccontano i Ghisla. Una rinuncia fatta a malincuore che tuttavia fa scattare la molla e aumenta l’appetito. Non a caso, passa qualche tempo e la prima opera acquistata della collezione è proprio un lavoro dello stesso artista. Che segna l’avvio di una vera e propria avventura. «Una volta che si è partiti, la vita del collezionista diventa tutto un viaggiare guidato dalla passione. Appena si può, ci si sposta, diventando frequentatori assidui delle principali manifestazioni artistiche. Da Art Basel alla Fiac di Parigi, da Miart a Milano alla Biennale di Venezia».

Un atlante di spostamenti per arrivare a tutte quelle acquisizioni che ora i Ghisla rivendicano con fierezza, proprio perché non sono mai state condotte attraverso il misurino delle convenienze economiche. «In tutti questi anni non abbiamo mai ragionato in termini finanziari, altrimenti alcune delle nostre opere non sarebbero più con noi. Non abbiamo mai venduto un solo pezzo dei lavori su cui abbiamo investito. Per noi, sono come dei figli con cui siamo cresciuti insieme. Tant’è vero che anche adesso, per l’allestimento dei lavori nelle varie sale, ci siamo appoggiati al nostro gusto, senza alcuna interferenza». Un patrimonio a conduzione familiare che era un peccato lasciarlo destinato solo a pochi occhi. E così, ecco l’idea di un luogo privato, creato senza alcun sostegno pubblico, ma pronto ad aprirsi a chiunque ne avesse desiderio. «Ormai la collezione era diventata così grande» conclude la coppia Ghisla «che ci sembrava da egoisti tenercela per noi. È arrivato il momento della condivisione, cosa che ci rende tanto emozionati quanto orgogliosi. Non ci siamo nemmeno posti la domanda se Locarno sia il luogo giusto o meno. Per come la vediamo noi, un luogo diventa giusto in virtù del suo contenuto. E ora speriamo solo che venga apprezzato».

      

Un monolito rosso in centro Città

Un monolito rosso in centro Città
Ha suscitato molta curiosità e ora si svela: è una galleria d’arte privata

Da qualche settimana, a Locarno, le occhiate curiose e i mormorii si stavano facendo sempre più insistenti. E questo perché, tolti i teli del cantiere, la costruzione si è svelata in tutta la sua unicità: un monolito privo di finestre e completamente ricoperto da una lamiera stirata color rosso-mattone, in pieno centro Città. Così, il riserbo mantenuto in tutti questi mesi è venuto meno e la natura del progetto è stata svelata: si tratta di una galleria privata d’arte contemporanea, che verrà inaugurata il prossimo 28 giugno. L’operazione è stata promossa da Pierino e Martine Ghisla – bleniese 62.enne lui, fiamminga lei -, collezionisti d’arte che hanno acquistato una palazzina a tre piani e, grazie alla collaborazione con l’architetto locarnese Franco Moro, ne hanno completamente ristrutturato gli spazi, adeguandoli alle esigenze espositive. Nelle otto sale create grazie ai lavori verranno allestite una serie di mostre, prima tra tutte quella che inaugurerà la galleria, contenente una sessantina di opere (soprattutto quadri e sculture d’arte contemporanea internazionale e locale) della collezione Ghisla. A livello artistico, il progetto è nelle mani della neonata fondazione Ghisla Art Collection – presieduta dai coniugi Ghisla affiancati dal locarnese Roberto Mazzoleni – alla quale la proprietà ha affittato gli spazi allo scopo di promuovere questo particolare settore artistico alle nostre latitudini.

      

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