“EX VOTO”

5 settembre 2021 – 9 gennaio 2022
Il programma 2021 delle mostre temporanee della Fondazione Ghisla Art Collection di Locarno si completa con la personale di Pierre Casè. Di origini Valmaggesi è di fatto tra gli artisti contemporanei svizzeri più significativi degli ultimi 40 anni. Molto impegnato a favore della mediazione e della divulgazione artistica ha ricoperto cariche di spicco nella realtà cantonale e nazionale. Tra i suoi innumerevoli impegni si distinguono dapprima il ruolo di presidente nazionale della SPSAS dal 1987 al 1993 (Società pittori, scultori e architetti svizzeri) e quello di direttore artistico della Pinacoteca Casa Rusca di Locarno dal 1989 al 2000. Dall’inizio dal 2001 la sua attività e tutta rivolta alla produzione artistica.

Intitolata “EX VOTO” e curata dall’artista stesso, questa esposizione riunisce più di 400 opere e si rifà in maniera ben profilata alla produzione degli ultimi anni. Un’esposizione che sviluppa le sue trame basandosi su quella serialità che spesso ha contraddistinto i lavori di Pierre Casè e che si concentra come in passato su di un’approfondita indagine tematica.

Un percorso espositivo che si compone di 14 quattordici serie di 30 opere ciascuna in stretto dialogo tra di loro, attraverso le quali l’artista racconta, con la sua tipica espressività materica, una usanza molto radicata nel nostro territorio fino ad un recente passato. Gli EX VOTO, opere pittoriche testimoni di una spiccata espressione artistica popolare che esprimevano la gratitudine verso le divinità per uno scampato pericolo o il superamento di una difficoltà, vengono sapientemente rivisitati da Casè con occhio agnostico e da lui trasformati in un vettore capace di tramandare la memoria di oggetti e attività appartenute ai nostri avi. Oggetti direttamente legati alla cultura materiale che vengono trasformati in racconto capace di creare interessanti corrispondenze tra passato e presente e che forniscono al visitatore innumerevoli spunti di riflessione.
Ferro, fuoco, catrame, colori minerali e filo di metallo sono gli elementi che l’artista mescola agli oggetti tema di ogni serie. Un connubio che parla del territorio caro a Casè, la Valle Maggia che con le sue montagne, le sue pietre e i suoi fiumi hanno da sempre forgiato la cifra e il linguaggio di questo eclettico artista nostrano.

Una mostra composta da un potente gesto artistico che crea nuove correlazioni e dialoghi, dove la resistenza alla cancellazione della memoria operata dallo scorrere del tempo, diventa un gesto di etica civile radicato in un senso di profonda responsabilità verso i posteri. La voce armonica delle attività raffigurate fornisce nuove corrispondenze e trasmette la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di laicamente sacro. In un’epoca dove la dimensione simbolica viene vieppiù sostituita da una sterile funzionalità, con le sue opere Casè fornisce lo spunto per fare pace con l’anima, invitando a riappropriarsi di quella calma fondamentale che serve a scrutare il mondo in maniera funzionalmente distaccata.

      

top